• 17nov

    Domenica 28 ottobre, due atleti dello Sci Club Tre Rifugi, Sonia Balbis e Daniele Sclavo, hanno partecipato a Cervinia allo studio ‘COME RESPIRANO GLI SKYRUNNERS’, organizzato dal Centro Studi Biomedici Applicati allo Sport dell’ Università di Ferrara, in collaborazione con il Centro Studi Isokinetic e la Federation for Sport at Altitude (FSA), di cui era stata data comunicazione sul nostro sito.

    Lo scopo dello studio era effettuare un’indagine della ventilazione e della coordinazione toraco-addominale, dei livelli di ossigenazione del sangue e del consumo calorico in atleti skyrunner, durante un allenamento lungo il percorso che da Cervinia raggiunge il Rifugio Oriondè e Croce Carrel, con un dislivello di circa 1000 m.

     

    Gli atleti sono stati valutati tramite una serie di test effettuati a riposo, prima di partire e al rientro dalla corsa; in particolare sono stati effettuati:

    • spirometria a riposo, con misura delle resistenze polmonari;

    • analisi ventilatoria con utilizzo del Sistema Lifeshirt®, costituito da due bande elastiche posizionate a livello toracico e addominale contenute all’interno di un corpetto, che analizza in forma non invasiva la ventilazione e i movimenti della gabbia toracica e dell’addome a riposo e durante l’attività fisica e che prevede anche la sonda al dito per la misura dell’ossigenazione;

    • analisi metabolica (con multisensore al braccio, Armband®) durante l’esercizio;

    • ecocardiografia ed ecografia toracica;

    • analisi del lattato.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Il laboratorio di analisi era stato allestito presso il Residence Saint Hubertus di Cervinia, da cui partiva anche il percorso da svolgere di corsa, come se si stesse svolgendo una gara.

    Le partenze erano singole, dato la disponibilità di un solo corpetto Lifeshirt® e gli skyrunner venivano anche monitorati tramite due gps posizionati al braccio.

     

     

    Le cattive condizioni climatiche, con neve e freddo, hanno reso impegnativo il percorso, che risultava praticamente quasi nella sua totalità ricoperto di neve e a tratti ghiacciato, costringendo i corridori a percorrere in salita integralmente la strada, senza riuscire ad effettuare tagli lungo il sentiero, che inizialmente era previsto, ed allungando di conseguenza i tempi di percorrenza.

    Tra le giornate di sabato e domenica sono stati così raccolti dati su una decina di atleti, tra professionisti, come Marco De Gasperi e semplici appassionati.