• 28apr

    Oltre 850 concorrenti della Patrouille des Glaciers sono stati costretti la scorsa notte a rinunciare alla corsa internazionale .La decisione di fermare la gara è stata presa dall’organizzazione dopo che 230 pattuglie erano partite  alle 21,00 alle 22,00 ed alle 23,00. Quando stavano partendo le 56 pattuglie delle  24,00, tra le quali due composte dai nostri atleti maschili e femminili, il direttore di gara comunicava la sospensione della gara a causa delle cattive condizioni meteorologiche.  Il forte vento e la fitta nebbia in quota verso i 3000 metri, a Tete Blanche e Col de Bertol  costituivano un rischio molto elevato per gli atleti. Si era inoltre avuto notizia che uno sciatore nel pomeriggio era morto travolto da una valanga a Siviez, nei pressi di Nendaz. Nonostante questo dramma la direzione della PDG aveva dato regolarmente il via alla gara. I concorrenti che si trovavano già sul percorso sono stati costretti a ritornare a Zermat. Sono subito insorte, come era prevedibile, numerose polemiche in quanto, essendo la gara partita regolarmente, non verrà rimborsata la quota di iscrizione che ammonta alla consistente somma di 1.000 euro  a squadra. Se a questo si sommano poi le spese sostenute per raggiungere Zermatt, il capitale investito risulta consistente. Inoltre gli atleti che intendono partecipare alla PDG  devono prepararsi seguendo allenamenti che comportano notevoli sacrifici  e vedersi costretti a ritornare a casa con un niente di fatto ha provocato loro una forte delusione. Sicuramente avrebbero meglio compreso ed apprezzato l’organizzazione se si fosse trovata una soluzione per far svolgere anche a loro una sorta di gara  di recupero, come ad esempio con una partenza ad Arolla ed arrivo sempre a Verbier. Gara tra l’altro prevista e svolta regolarmente come PDG tipo Corta. Data l’enorme organizzazione della PDG  era sicuramente possibile provvedere già nel pomeriggio a questa variante, anche perché sicuramente le avverse previsione meteo erano già conosciute.  L’impressione avuta è stata che gli organizzatori di questa gara non abbiano voluto discostarsi dai loro schemi stabiliti e forse anche spinti da  un forte interesse economico. Se si pensa al budget di questa manifestazione che con le sole iscrizioni raggiunge cifre considerevoli (1400 pattuglie x 1000 euro/cad) gli interessi in gioco sono tanti. E’ sembrato che anche la sospensione e le operazioni di rientro delle squadre partite abbiano fatto parte dell’esercitazione che l’esercito svizzero ha messo in atto nell’organizzazione della gara nata nel 1943 come addestramento delle truppe.

    Le prossime partenze saranno nella notte di venerdì, dalle 21 alle 3 del mattino di sabato, ora in cui inizieranno a correre le squadre più forti. Ma anche qui le polemiche da parte italiana non mancano. E’ stata infatti esclusa la squadra del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur, una delle favorite per la vittoria finale, a causa di un ritardo nel cambio di uno dei concorrenti della pattuglia, Damiano Lenzi a favore di Denis Trento, questo nonostante fossero tra gl’invitati, visto che c’è la classifica dei militari, in quanto la gara è organizzata proprio dall’esercito svizzero. Quindi Eydallin, Reichegger e Trento a casa con le pive nel sacco, mentre si contenderanno la vittoria gli svizzeri Anthamatten, Troillet, Ecoeur, la squadra franco-spagnola di Kilian, Jaquemoud, Bon Mardion ed i nostri Lanfranchi, Boscacci e Holzknecht, salvo le “solite” sorprese svizzere che alla Patrouille vanno il doppio di tutte le altre gare.

    Nella gara femminile ci sarà l’assalto della squadra italiana Pedranzini, Martinelli, Pellissier all’unico titolo che manca dalla bacheche di tutte e 3, contro le favorite Miro Mireia, Roux Laetitia, Pont Combe Séverine