• 03dic

    In allegato lettera del Presidente FISI sulla validità della tessera FISI in relazione al Covit19

    Att.ne Direttore Marco Travaglio
    Att.ne Alberto Marzocchi
    OGGETTO: Richiesta Rettifica.
    Egr. Direttore,
    in relazione al video e articolo intitolato “Piste da sci chiuse, ma con la card Fisi anche il
    principiante diventa “atleta di interesse nazionale” aggirando i divieti del governo”, pubblicato
    sul sito del Fatto Quotidiano, la Federazione che dirigo esige chiarezza e richiede immediata
    pubblicazione delle note seguenti a rettifica di quanto riportato.
    La FISI coordina e regolamenta l’attività sportiva degli agonisti (si noti, agonisti) di 15
    discipline invernali di tutte le età: dalle categorie dei bimbi ai Master, ne regolamenta gli
    allenamenti e le competizioni. In una stagione standard, non viziata dalla attuale
    pandemia, ciò significa oltre 7.000 gare in un inverno. Questa attività è svolta su tutto il
    territorio nazionale, ed è possibile svolgerla tramite una capillare organizzazione territoriale,
    composta da Comitati Regionali, Provinciali e da oltre 1.100 Sci Club. Si sta parlando di
    attività sportiva, non di turismo sulla neve.
    E’ del tutto errato il significato dell’articolo (nonché del video) che intende far
    passare la FISI e la sua tessera come una via facile per bypassare le normative e
    poter sciare in libertà, in tempi in cui – peraltro – le stazioni sono chiuse. Chi ha risposto
    alle domande del giornalista non ha la benché minima cognizione di quelle che sono
    le direttive federali in materia di allenamenti e competizioni.
    Per poter andare ad allenarsi, un atleta di “interesse nazionale” di qualunque
    categoria, deve essere inserito dal Presidente del suo Sci Club o del suo Comitato
    Regionale in una squadra agonistica, sotto la guida di uno staff tecnico. E soprattutto
    deve essere convocato: deve cioè ricevere un documento che gli dice in quali giorni e
    con quali orari potrà andare ad allenarsi e in quale località, visto che sono
    pochissime le località che ospitano gli atleti e solo per fini agonistici, esattamente
    come è indicato nell’ultimo Dpcm.
    Non esiste che un qualunque appassionato o addirittura un principiante, come si dice
    addirittura nel titolo dell’articolo, possa andare a sciare semplicemente facendo la
    tessera FISI. E chi lo ha detto nelle interviste ha sbagliato. E anzi la FISI è la prima a
    condannare questo genere di atteggiamenti, dettati probabilmente da troppa
    faciloneria, che non rientrano nelle direttive federali.
    Lo scopo di una Federazione sportiva è quello di far crescere giovani talenti perché possano un
    giorno far proseguire la grande tradizione agonistica che le Nazionali italiane portano in tutto il
    mondo. Così facendo diventano gli ideali testimonial per tutto il comparto montano che di
    sport, e del suo indotto, vive da almeno cinquant’anni. E per un atleta, tutto ciò vuol dire:
    rispetto delle regole, tanto lavoro, molti sacrifici soprattutto in giovane età, senza la
    certezza di avere dallo sport tutte le soddisfazioni attese, perché solo pochi riescono a
    diventare campioni.
    Tutto ciò la FISI lo fa nel modo più serio da 100 anni. Buttare tutto in burletta, facendo
    passare la tessera FISI come un mezzo per truffare lo Stato, oltre che sbagliato, è
    offensivo per tutti coloro che di sport vivono e per i cui valori si battono da anni.
    Distinti saluti
    Flavio Roda